E quella idea nata da laggiù, dove immense praterie sconfinano in paradisi inimmaginabili (vero Teo?), oggi prende forma. Ci stiamo approssimando alla mezzanotte di oggi dove lo ieri si sposa con il domani sfumando i contorni del tempo e consentendo di fondare questa comunità virtuale dal nome impronunciabile fuori dal tempo...nell'eterno sublime...nell'infinito!!!
Orsù dunque fidi compagni di viaggio, proseguiamo per altre soleggiate mete, sfruttando il potere dei pannelli fotovoltaici e della carburazione alcolica, oppure presentiamo gli illimitati meandri del pensiero mediante parole e siano esse divertenti e divertite o prendano la forma di confessioni, frizzanti espressioni della voglia di comunicare.
Perchè scrivere? Perchè il mio muro è stanco di sopportarmi e minaccia di lasciare il tetto per conto suo provando un nuovo esercizio di lievitazione...
Incomincio così e chi vuole seguitar a scrivere la storia non ha che da pigiare qualche tasto:
"C'era una volta un montanaro curdo, sordo, figlio di madre sarda che abitava in una mansarda senza scale. Un bel dì egli decise di misurar l'altezza di un monte per veder se esso fosse più basso dei duemila o più alto dei quattromila. Ed è così che fu preso in mezzo ad una storia di misure quando giunse ai tremila senza saper se scendere o salire...scendere o salire...finchè un nomade tibetano gli suggerì che la misura dei tremila per una montagna più bassa dei duemila o più alta dei quattromila non fu mai esistita...la cima perciò si schiantò sullo sfortunato stanca di lasciar il problema in sospeso"
Grazie grazie...ora voglio vedere se saprete fare meglio!!!!!!
Phil
Nessun commento:
Posta un commento